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A scodelle piene tutti si vogliono bene.

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Proverbi Italiani

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Bella ostessa, brutti conti.

Carezze di cane, di sgualdrine e invito di oste, non è poco quello che costano.

Chi fa i conti senza l'oste, gli convien farli due volte.

Chi va all'osteria perde il posto e la via.

Le disgrazie sono come le tavole degli osti: cioè sempre pronte.

Ogni osteria ha la sua malizia.

Oste antico, nemico moderno.

Oste di contado, assassino o ladro.

Oste nemico è tutt'uno.

Ne ammazza più la gola che la spada.

Il riso nasce nell’acqua e deve morire nel vino.

Un buon pasto e un mezzano, tengono l’uomo sano.

Fame piccola, fame vispa; fame grande, fame trista.

Dio mi guardi da chi non beve.

Nell’uva son tre vinaccioli: uno di sanità, uno di letizia, e uno di ubriachezza.

Per fare un amico basta un bicchiere, per mantenerlo non basta una botte.

La migliore medicina è il decotto di cantina.

Quando il capello tira al bianchino, lascia la donna e tienti al vino (Quando la barba fa bianchino, lascia la donna e tienti al vino).
 
Uovo di un'ora, pane della giornata, e vino di un anno non fecero mai danno.
 
A scodelle piene tutti si vogliono bene.
 
Per fare un amico basta un bicchiere, per mantenerlo non basta una botte.
 
A chi non piace il vino Dio gli tolga l' acqua.
 
La buona osteria non ha bisogno di insegne.
 
Quando l'oste sta sulla soglia della porta fa cattivi affari.

Quando l'oste è sull'uscio, l'osteria è vuota.
 
Chi beve solo acqua ha qualcosa da nascondere.
 
Vino dentro, senno fuori.
 
Il buon vino non ha bisogno di frasca.
 
Il vino è il latte dei vecchi.
 
Pancia piena non crede a pancia vuota.
 
Ci vuole ingegno anche a mescolar la polenta col legno.
 
Per star bene: pillole di gallina e punture di cantina.
 
Chi mangia solo in osteria o è ladro o è spia.
 
Chi beve il vino prima della minestra tiene il medico fuori dalla finestra.
 
L'acqua fa male e il vino fa cantare.
 
Chi sa il latino elogia l'acqua ma beve il vino.
 
Meglio in osteria che in farmacia (meglio all'osteria che spendere in farmacia)
 
Vigna nel sasso, orto nel terreno grasso.
 
Fammi povera che io ti farò ricco, disse la vigna al potatore.
 
Vigna di mio padre, olivo di mio nonno.
 
Quando è chiara la montagna, mangia bevi e va' in campagna; quando è chiara la marina, mangia bevi e stai in cantina.
 
Un cesto d'uva non fa vendemmia.
 
Pane, vino e biada accorciano la strada.
 
Vite lunga vendemmia corta, vite corta vendemmia lunga.
 
L'uomo canta quando è pieno, la botte quando è vuota.
 
Non vendere la vigna per comprare botti.
 
Ogni misero è re, se il vino lo scalda.
 
Acqua e pane vita da cani, vino e pane vita da cristiani.
 
Non domandare all'oste se ha buon vino.
 
Oste sull'uscio, pochi clienti.
 
L'asino porta il vino e beve l'acqua.
 
La botte da il vino che ha.
 
L'acqua si chiede, il vino si offre.
 
Diradando le bevute, si prolunga la salute.

Chiedere all'oste se il vino è buono.

Far i conti senza l'oste.

Quando il vin non è più mosto, il marron è buono arrosto.

Nel tempo delle castagne il porco ride e la pecora piange.

Per San Michele, la succiola (castagna lessata) nel paniere.

Per San Martino, castagne e buon vino.